RUNNING

Atletica Manara, squadra di corridori, camminatori e… poeti!

Per la serie “se non sono pazzi non li vogliamo”, con l’ingresso in squadra di Novella Baldini abbiamo non solo fatto un grande acquisto per la squadra femminile, ma abbiamo anche trovato la nostra poetessa ufficiale!

Pubblichiamo e condividiamo con tutti voi la poesia che Novella ha dedicato all’impresa epica di San Michelino 😀

“Sabato ventiquattro giugno a san Michele Gatti,
con trentotto gradi di calore,
partiva una corsa cui han partecipato circa duecento matti,
sprezzanti della fatica e di un quasi inevitabile malore.

Tra questi, in maglia azzurra, un gruppo di donne agguerrite,
molte delle quali di nascosto dai loro mariti,
affrontava senza batter ciglio ripidissime salite
emanando sbuffi, gemiti e persino dei nitriti.

Niente doping, solo magnesio, potassio e qualche altro sale;
ma, quando la strada s’impenna di brutto,
le gambe fan comunque tanto male,
mentre un omaccione nerboruto rompeva la monotonia sonora con un poderoso rutto.

Arrivati sulla collina di Barbiano,
s’involano la Mara e la Francesca,
gli altri vanno tutti un po’ più piano,
bramando solo un sorso d’acqua fresca.

A quel punto, lo squadrone dei podisti, assai sgranato,
affronta una ripida discesa,
illudendosi di poter riprender fiato.

In fondo al gruppo, un’anziana agonista pensa alla lista della spesa.
Su per le colline s’incontrano ciclisti, sposi e trattori;
e, mentre le forze van verso il lumicino,
il sadismo degli organizzatori,
manda i podisti su al castello di Felino.

Poi, giù per una strada sgarrupata,
che immetteva ai due chilometri finali:
per quei ch’andava forte questa era l’ultima sgambata,
per tutti gli altri, quei lunghi rettilinei fur letali.

Le forze son finite,
lontano appar l’arrivo…
«Maledette le salite!»
… qualcuno teme di non uscirne vivo.

Mentre la Mara e la Francesca
portano a termine la cavalcata trionfale,
c’è chi sogna l’anguria, la sogliola e la pesca,
ma la verità è che sta esalando anche l’anima vitale.

Al decimo chilometro, la fatica risveglia la coscienza
e, collassando lungo il giro del campo sportivo,
superato ormai il confine della propria resistenza,
qualcuno pensa: «era meglio se non partivo».

Ma torniamo alle nostre valorose «ragazze»:
sprezzanti di infortuni, fatiche e passatempi come l’origami,
avete sbagliato a dir che sono pazze,
ché a san Michelino han fatto incetta di punti e di salami.

Su e giù per le colline, tra insidiosi animali,
eroiche, han spianato le salite,
seminando una per una le rivali:
sembravan lepri in gara con le pite.

Al traguardo si ricongiungono con i propri cari,
forza degli affetti, sostegno nella corsa,
da loro ricevono baci, sorrisi e intrugli vari
e un’anziana podista dalla maglia rossa va a ricevere in premio il salame con a tracolla la sua borsa.

Ah, ma è quella ch’a Barbiano pensava alla lista della spesa, rifiutando l’acqua e bevendo sol Barolo…
Ella correva di buona lena.
«Caspita! – disse – il salame non lo posso mangiare, mi va su il colesterolo…
Non è che me lo potete cambiare con una fetta di puzzone di Moena?».

Alla fine di questa bella storia,
la corsa di san Michele è stata un gran successo
e, circondate da tutta quella gloria,
le «ragazze», risorte, gridavano: «facciamone più spesso!».

Nessuna s’è persa, tutte han tagliato il traguardo
e, a parte qualche lieve inconveniente,
chi correndo a mo’ di gazzella, chi di ghepardo,
tutte han fatto contenta la loro presidente.”