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L’Angolo Di Novella

Marzo è passato, Pasqua è un ricordo lontano, e noi vogliamo iniziare il mese di Aprile con una poesia della Nostra Novella, dedicata alle donne che il mese scorso hanno festeggiato la loro festa.

 

Donna, tu che miri di lontano la mimosa,

nella tua vita fatta di specchi…

Ma intanto pensi alla «Dolorosa»

e ti chiedi: «fa freddo, avrò coperto bene gli orecchi?»

Donna, curva sotto il peso della famiglia,

del focolare sei la custode…

di Maria Luigia facesti la Dieci miglia,

lasciando bimbi e marito a mangiar le uova sode.

Donna, quanta fatica per arrivare in alto, per un posto prestigioso

o anche sol per trovare un lavoro, per far carriera…

Or col cavallo condividi il nervoso

e, per sfogarti, ti sei data all’atletica leggera.

Donna, moglie assai gradita,

pel marito volto ameno…

Un giorno lo sopporti e l’altro vai in salita,

dicendo «ti voglio tanto bene, solo se m’alleno!».

Donna, che devi pensare a cosa far da cena

al marito cui non va mai bene niente:

ogni sera la stessa scena:

e tu gli fai mangiare la vellutata puzzolente.

Donna, donna come la Orlandini,

come la Crivello o la Dall’Aglio:

alle sei e trenta di corsa per il parco Mazzini,

poi dalla parrucchiera a fare piega e taglio.

Donna, che ami l’eleganza pur per la divisa delle gare;

l’Ateltica Manara quest’anno veste Prada:

chi non entra nelle braghe, la smetta di brontolare;

sono fatte apposta per farvi capire che dovete fare un po’ più strada.

Donna, che ritiri il pacco gara all’iscrizione della maratonina;

speri che dentro ci sia quel che serve alla tua spesa:

in ver solo yogurt scaduti e due tubetti d’ortolina,

che, pur di non tenerli, li porti presto in chiesa.

Donna, che mangi polenta fritta e gorgonzola,

donna maestra di vita,

donna che mangi nella mensa della scuola,

e poi di corsa porti i figli alla partita.

Donna, come la vecchia che balla e di tutti se ne frega,

donna che corri la maratona, la Cariparma o la campestre,

poi dei fare i conti col colpo della strega,

e fare gli impacchi con arnica e ginestre.

Donna, che per pisciare devi sempre far fatica…

per trovare un posto un po’ appartato,

mentre dall’interno geme la vescica

e allora ti penti di aver mangiato salato.

Donna, ho scritto tanto e non ho detto ancora niente,

il tuo valore sorpassa quello del salame nostrano,

che tu sia manager, badante, medico o inserviente…

Ora vai a correre e lascia che sia tuo marito a fare il bucato a mano!