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Una Zavanelli da Serie A

Nei giorni di Cristiano Ronaldo anche noi parliamo di calcio, perché forse non lo sapevate, ma in maglia Manara c’è un fischietto che il prossimo anno calcherà i campi di Serie A di calcio a cinque.

Senza dire nulla la nostra triathleta Valentina Zavanelli ha fatto della sua grande passione una passione ancora più grande, e proprio in questi giorni la notizia della promozione della massima Serie.

<Tutto è nato per caso ma la passione per il calcio – ci spiega – ce l’ho da quando avevo sei anni. La mia grande passione, che mi ha fatto giocare anche in serie A. Diventare arbitro però è una di quelle cose che non mi sarei mai aspettata nella vita, almeno fino a qualche anno fa. Tutto è iniziato per gioco, e molte volte mi sento ancora una giocatrice con una divisa diversa dai giocatori. Poi come spesso accade nella vitale scelte che fai si rivelano le migliori con il passare del tempo, e ho trovato nel calcio una passione, uno stile di vita. Premettiamo: arbitrare non è mai facile, ma peroni donne è ancora più complicato. Lo stereotipo che la donna non capisce di calcio ahimè esiste e si sente dire spesso. In un primo momento ho intrapreso l’arbitraggio nel calcio a undici, poi per questioni anagrafiche son passata al calcio a cinque>.

Sport minore, direbbero molti <ma non è affatto così. Arbitrarlo poi è difficilissimo. Lo spazio ridotto, tanti cambi di direzione e di velocità, concentrazione sempre al massimo perché succedono molte più cose rispetto al calcio a undici. Le pause non esistono. Poterlo fare in Serie A significa tanto per me. Prima di tutto è un premio alla mia determinazione, mi rende fiera di me tutto questo. Non vedo l’ora di iniziare>.

Tra una partita da arbitrare e l’altra come trovi il tempo di allenarti? <in realtà il triathlon per me è vitale anche in relazione al calcio. Mi permette di mantenere una forma fisica perfetta, e in più credo che alleni tantissimo anche l’attenzione, il rimanere concentrati a lungo su qualcosa>.